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EMILIO GARBOLINO
FUCILATO A COLLEGNO
Emilio Garbolino era nato a Cirié il 23 agosto 1922, ma risiedeva a San Maurizio.
Caporale dell'esercito, salì in montagna, a Corio - Pian Audi, nel gennaio 1944 inquadrato nel battaglione "Monzani".
Nei mesi successivi fu nominato vicecomandante di distaccamento della Brigata "Moro", facente parte della IV Divisione Garibaldi.
In particolare, insieme a Teodoro Destefanis, si occupava del Distaccamento di San Maurizio Canavese, che nel periodo autunnale 1944 si rafforzò notevolmente, arrivando a contare ben 34 effettivi.
Inoltre il gruppo partigiano aveva in dotazione anche un proprio piccolo arsenale, sotterrato nel giardino di casa Pagliero, composto da due mitragliatrici americane diversi parabellum, mitra e moschetti.
Nel frattempo, il paese era stato occupato dal Battaglione paracadutisti "Nembo" del Reggimento "Folgore", forte di circa 200 uomini.
I parà fascisti stabilirono il Comando presso la Casa Littoria, invece il vicino edificio scolastico di via Bò diventò la loro caserma-prigione.
Una serie di fatalità e il concorso attivo di Angela Mangiarino, detta "Mirella" — nota collaborazionista e spia dei fascisti —, portarono all'arresto il 26 dicembre prima dei comandanti "Doro" ed "Emilio" e poi a quello dei fratelli Pagliero (nel cui giardino i fascisti, su precise indicazioni, trovarono le armi) e di quasi tutti gli altri componenti del Distaccamento.
Alle scuole Emilio e Teodoro furono "interrogati", imprigionati nel sottotetto e lì attesero la loro sorte.
Il 2 gennaio 1945, per rappresaglia all'uccisione di un soldato germanico a Collegno, furono consegnati ai tedeschi insieme a Michelino Quaranta, Amalio Perrero e Maurizio Spago.
Vennero trasportati sul luogo dell'attentato, bendati e fucilati, uno alla volta.
Lì, in corso Francia 113, c’è un cippo con lapide che ricorda la loro “colpa”: quella di aver tanto amato la patria e la libertà.
f.b.