STORIA DELLA SEZIONE “GIUSEPPE FERRERO”

La Sezione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (A.N.P.I.) di San Maurizio Canavese è nata nel corso di una riunione svoltasi nella serata di giovedì 8 luglio 1965 presso il Caffè Alpi, in via Olivari.

Durante l'assemblea, presieduta dall'avvocato e commissario partigiano Vittorio Negro, fu eletto il direttivo, così composto:

Mario Bonardo, presidente

Giuseppe Brunetta, segretario

Giacomo Cordero, Michele Ronco e Luciano Savino, consiglieri.

Inoltre, si decise di intitolare la Sezione a Giuseppe Ferrero, fucilato a Piano Audi di Corio il 23 gennaio 1945 e decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Domenica 19 settembre 1965 fu organizzata la cerimonia ufficiale della costituzione, cui presero parte autorità, cittadini e numerose sezioni Anpi della zona.

La cronaca della festosa giornata venne pubblicata il 24 settembre, in prima pagina, sul settimanale "IL RISVEGLIO", con il seguente titolo: "Nel ventennale della Resistenza. Giornata partigiana a S. Maurizio".

"A San Maurizio Canavese si è tenuta domenica scorsa la cerimonia ufficiale di ricostituzione della sezione, che da molti anni non esisteva più in paese ed è risorta nel ventennale della Resistenza, celebrato in primavera con significative cerimonie e riuscita mostra nell'ambito della Scuola media statale Andrea Remmert, e così un gruppo di vecchi partigiani ha deciso di ricostituire la sezione, trovando larghi ed incoraggianti consensi.

La cerimonia iniziò con la Messa, durante la quale il prevosto don Pignata ricordò con nobili parole i combattenti della Libertà, e benedisse la nuova bandiera della sezione, di cui fu madrina la giovane Divina Bonardo, licenziata della Scuola media e nipote del presidente della sezione. Fatto confezionare a San Maurizio, il vessillo ricamato è riuscito molto bello. Esso fu poi scortato in corteo dalle bandiere di molte associazioni combattentistiche e partigiane di San Maurizio e di diversi paesi, dal corpo musicale, da autorità e cittadini fino alla piazza del municipio, dove furono deposte due corone d'alloro, una davanti al monumento dei Caduti di tutte le guerre, l'altra presso la lapide che ricorda i Martiri della Libertà.

Qui prese la parola l’oratore ufficiale, prof. Carlo Ottino, preside della Scuola media statale, docente che attraverso diverse iniziative ha validamente contribuito a ricordare ai giovani il secondo Risorgimento nazionale. Nel suo discorso egli ha sottolineato il significato della cerimonia, e l'attualità della Resistenza, fatto di popolo, fatto unitario, di cui è doveroso mantener vivo il ricordo.

Il sindaco Giorgio Remmert ha chiuso la cerimonia portando ai partigiani il saluto dell'Amministrazione comunale e della cittadinanza tutta.

Dopo il pranzo sociale, consumato in serena armonia alla trattoria Alpi, fu aperta nel pomeriggio la nuova sede sociale, allestita in un antico palazzo di San Maurizio, nella bella galleria di casa Crosa, in via Remmert 14, gentilmente concessa dal sig. Ginetto Licursi. La sede è così riuscita originale, suggestiva, e rievocativa, essendo adornata di ritratti di Caduti partigiani, a partire da quello di Giuseppe Ferrero, a cui è stata intitolata la sezione, di due pannelli concessi dalla scuola, e di altri  ricordi e cimeli che erano stati raccolti a primavera per la mostra del ventennale e verranno amorosamente conservati.

Nella nuova sede, a chiusura della giornata, furono consegnate le tessere "ad honorem" ai familiari dei partigiani Caduti.

È così rinata l'associazione dei partigiani di San Maurizio, che ha raggiunto in breve una cinquantina di iscritti, partigiani di ogni tendenza politica ed apartitici, tutti affratellati nel ricordo. Presidente è Mario Bonardo, segretario Pino Brunetta, consiglieri Giacomo Cordero, Michele Ronco e Luciano Savino. Tutti i partigiani di San Maurizio, che furono numerosi, sono invitati ad iscriversi".

L’attività della Sezione sanmauriziese non si limitò al ricordo dei partigiani Caduti e delle vittime civili delle rappresaglie nazifasciste, ma organizzò molte iniziative, spesso in collaborazione con le scuole.

Svolse anche significative azioni di solidarietà, in particolare a favore dei terremotati del Friuli e degli anziani ospiti della “Casa di riposo” di S. Maurizio Canavese.

Con la prematura scomparsa, il 16 agosto 1981, del presidente Bonardo e quella di altri partigiani, senza un punto di riferimento qual era diventata la sede, l’attività della Sezione progressivamente si ridusse.

“Tentativi per creare un nuovo direttivo ce ne furono parecchi, ma abortirono ancor prima di venire… concepiti”.

Così spiegò, in una relazione Giuseppe Brunetta, che in quegli anni, con impegno e responsabilità, tenne viva la Sezione, grazie all’aiuto di chi, di volta in volta, lo sosteneva.

L’atto sicuramente più importante in questo periodo fu il riuscito coinvolgimento dell’Amministrazione comunale e dell’istituzione scolastica, che permise nel 1994 la titolazione della Scuola Elementare Statale ai fratelli partigiani Luigi e Piero Pagliero, fucilati entrambi il 29 dicembre 1945: il primo, tangibile riconoscimento a persone e fatti della Resistenza nel nostro paese il cui simbolico significato è ancora più importante in quanto scuola e luogo di formazione civile e morale dei giovani.

Sull’onda emotiva dell’evento e non di meno per l’indignazione nel vedere al governo ministri esponenti di una destra che si richiamava direttamente al fascismo di Salò, l’11 febbraio 1995 – 51° anniversario dell’eccidio avvenuto sulla piazza del municipio nel 1944 – s’indisse un’assemblea, presieduta dal comandante partigiano Dante Fava, e, su proposta del responsabile uscente, fu nominato presidente il comandante partigiano Riccardo Bonetto.

Sempre per acclamazione Giuseppe Brunetta divenne il vice presidente e Federico Vana il segretario.